stagione 02 / COME SMETTERE DI PROCRASTINARE / episodio 01
ho un segreto da svelarti: domani, domani me ne occuperò – Greta Rosso – Silvia Molesini
Come smettere di procrastinare di Giusi Montali
1. ho un segreto da svelarti: domani, domani me ne occuperò
Sono Giusi Montali e nell’estate del 2023 ho 37 anni, che è come dire che è forse giunta l’ora di prendere atto che “quanto è bella giovinezza che si fugge tuttavia” si è oramai dileguata. In effetti ho dovuto appurare che negli ultimi due anni i e le ventenni hanno iniziato a darmi del lei nonostante la mia quasi proverbiale giovanile apparenza. Ma sto tergiversando e allontanandomi dal punto della questione: alcuni mesi fa, doveva essere febbraio, mi è stato commissionato da Martina Campi, mia partner in crime nel progetto di divulgazione poetica Formula_truepoetry, un testo in dieci punti sul non procrastinare per la seconda stagione. E io sto procrastinando così tanto e così bene che, nonostante il largo anticipo, siamo oramai ad agosto, quindi a meno di tre mesi dall’inizio della prima stagione, e io non ho ancora scritto nulla. Vedo il tempo scorrere e la fine è vicina, la sabbia della clessidra è quasi tutta nella parte inferiore, il sonno è turbato e io sono del tutto incapace di scrivere una riga. Per ora ho solo ricopiato la definizione che le menti brillanti della Treccani ne danno (e mi immagino un cane a tre teste che mi abbaia contro dicendomi: – O tu donna! Che credi di fare? Vorresti per caso vergare una definizione più corretta della nostra? Più arguta? – e io che di solito non ho paura dei cani, ma questo è un terribile tricinocefalo, deglutisco e mi rannicchio in un cantuccio oscuro e penso che forse è giunta l’ora di ammettere a Martina la mia inettitudine). Ma io resisto a questa idea e parto quindi dalla definizione della Treccani: Procrastinare Differire, rinviare da un giorno a un altro, dall’oggi al domani, allo scopo di guadagnare tempo o addirittura con l’intenzione di non fare quello che si dovrebbe. Mentre rileggo la definizione per la ventesima volta penso che procrastinare è di certo un termine desueto e ridicolo, e a me ha fatto sempre pensare a un uomo panciuto che agita un dito in direzione di un suo sottoposto, esclamando: “domani, domani me ne occuperò!”, e poi volgersi verso una tavola lucullianamente imbandita. E c’è del vero in questa immagine: difatti procrastinare è un rimandare qualcosa, magari anche un sommo bene, in favore di un piacere facile e immediato. Ma perché lo si fa?
extravagantes
Appunti di Silvia Molesini per il suo intervento sulla poesia di Greta Rosso
www.formulatruepoetry.it format di poesia italiana contemporanea creato da Martina Campi e Giusi Montali